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Installazione - UnLostUnion - "Collaborazione contro l'isolamento"

L’area scelta per l’installazione a Tor Sapienza è quella denominata: “area triangolare”, posta come separazione tra il quartiere storico di Tor Sapienza e il complesso di G. Morandi.


Ma che cos’è il complesso G. Morandi?
Il Complesso Morandi è figlio dell’Urbanistica dei primi anni Settanta, periodo in cui i Piani di Zona disegnarono gran parte della periferia e delle zone d’espansione romane. Gli Architetti A. Gatti e D. De Sanctis risposero al bando indetto dall’IACP (oggi ATER), proponendo un insediamento composto da residenze e servizi principali (nella spina centrale) capace di vivere in modo totalmente autonomo. 
Ma proprio come Corviale, anche il Complesso Morandi si trasformò ben presto in un ghetto confinato ai margini della città pulsante.
Tali abitazioni furono destinate ad una popolazione che proveniva dagli ultimi residui di baracche degli anni ’70, ad esempio zona Quarticciolo. Questo nuovo insediamento non era ben visto nella popolazione locale di Tor Sapienza, proprio per il fatto che era gente “diversa”, proveniente da condizioni sociali molto disagiate. La separazione fisica ha ampliato anche questo distacco sociale fra “i nuovi arrivati” e il resto del quartiere.

Questo distacco fisicamente è presente ancora oggi, ma dal punto di vista delle relazioni e senso di comunità inizia a muoversi qualcosa, grazie al Centro Culturale Municipale Giorgio Morandi. Tale centro è fonte di numerose attività formative, ludiche, espositive o relative ad eventi e manifestazioni, a favore di ogni età e etnia.
Da queste informazioni siamo giunte alla crisi “isolamento” che ha generato il tema della nostra installazione “collaborazione contro l’isolamento”.
Il tema “collaborazione contro l’isolamento” sta ad indicare che, solo grazie alle varie relazioni/collaborazioni che si creano tra i residenti, è possibile uscire dall’isolamento, sia fisico che mentale.
Materialmente questo è stato realizzato tramite un’installazione che gioca sul conoscersi sempre maggiormente, usando uno dei cinque sensi umani “la vista”; quindi partendo da una figura piena, che gioca sull’illuminazione, ad un vuoto, il quale permette di entrare in relazione con un’altra persona.

manifesto

Priscilla Antinori

MIchela Bardelli