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Paolo Soleri - "paesaggi tridimensionali"-

Recensione. Paolo Soleri “Paesaggi tridimensionali”. Luigi Spinelli.

Il libro di Paolo Soleri, scandito in cinque capitoli; Esperienze di vita, Cosanti, Arcologia, Arcosanti e Oltre il tempo e lo spazio, mostra sin nel dettaglio le tecniche di costruzione che si intrecciarono lo le varie fasi di sviluppo della sua vita.

Esperienze di vita. Laureato con lode nel 1946 al Politecnico di Torino, si trasferisce in Arizona (U.S.A.), come apprendista di Wright, pagandosi la retta lavorando nei campi e servendo a tavola il maestro. Di quel periodo il progetto del ponte The Beast. Nel ‘50 ritorna a Torino, dove disegna tessuti, carta da parati e produce ceramiche. Con le sue idee continua a riempire i quaderni di schizzi. Immagina e sviluppa strutture autosufficienti dal punto di vista energetico, i “Potenziali Cosmici”. Dalla sua mente nasce un mezzo di trasporto-abitazione personale, il Leoncino. Un veicolo di serie trasformato con il quale si mette in viaggio con la moglie, verso Vietri sul Mare (Amalfi –SA), famoso per le sue ceramiche, dove Soleri, ha modo di approfondire la tecnica di produzione. Nell’1952 ottiene l’incarico per la progettazione e costruzione della Fabbrica di ceramica artistica Solimene, che lascerà incompiuta al momento della definitiva partenza per gli Stati Uniti.

Cosanti. Nel ‘54 torna con la sua famiglia negli Stati Uniti. Questi anni vedono la luce i primi modelli di edificio realizzati con la terra. Le Earth Houses, case semi-interrate a un livello inferiore del terreno ma in gran parte, aperte alla luce del sole, all’aria, ai suoni e al clima. Sono i primi esperimenti con il metodo della formatura a terra applicato all’architettura. Dal 1956 a Cosanti viene avviato il commercio di oggetti in ceramica. A Cosanti gli apprendisti, non solo acquisiscono le tecniche di realizzazione di oggetti e modelli architettonici, ma partecipano attivamente alla costruzione delle Earth Houses. Le strutture di Cosanti sono architetture che fanno parte di un organismo articolato di ambienti chiusi, spazi aperti e di interazione fra questi in relazione con il paesaggio circostante.

Arcologia. A partire dal 1956 Soleri disegna una città lineare per due milioni di abitanti tracciata su un altopiano (mesa), dal clima semiarido ma circondato da terreni fertili. L’idea insediativa alla base delle arcologie (architettura ed ecologia) comprende più fattori che sono: la concentrazione urbana, contro la crescita orizzontale della città percorsa dall’automobile, a cui Soleri oppone scale mobili, ascensori e strade pedonali; la tridimensionalità di infrastrutture di grande dimensione e molteplici livelli, articolate in spazi e sottospazi abitativi e pubblici. Era un progetto basato sul modello ecologico che prevedeva: risparmio del territorio, sostenibilità, uso di fonti energetiche rinnovabili e riciclaggio dei prodotti del consumo.

Arcosanti. Nel 1970 fonda Arcosanti (Arizona), un prototipo di città per 5.000 persone, basata sui concetti dell’arcologia. Arcosanti in gran parte è composta da strutture complesse che concentrano più funzioni (abitazione, scuola, laboratorio, e infrastruttura per altri edifici) durante momenti diversi della stessa giornata. La tecnica di costruzione continua a seguire il procedimento sperimentato a Cosanti, ma s’intensifica l’applicazione di prefabbricazione a piè d’opera. Tra il 1974 e 1976 a seguito del Disastro di Seveso Soleri disegna le Two Suns Arcology: strutture autosufficienti per situazioni geografiche e climatiche estreme.

Oltre il tempo e lo spazio. Dal 1947 Soleri, riprende il tema del ponte. Sviluppa le sue idee partendo dal progetto “The Beast” e dalle prime suggestioni wrightiane e attraversano le fasi di sviluppo del suo lavoro, arriva al tentativo di liberazione dalla gravità, con i ponti a sbalzo unico del 1962. Dal 1987 al 1989 Soleri disegna una serie di ponti.

La lettura di questo libro è stata piuttosto lenta, ma per certi versi interessante. Ho trovato utile soffermarmi a fine libro riunendo i pezzi più importanti della vita dell’architetto, per capire come esso è riuscito a portare avanti ed elaborare un suo pensiero, tramite disegni e progetti realizzati. Per certi versi Soleri può essere visto come un anticipatore dell’era della terza ondata con il suo concetto di idea di città interconnessa con un programma basato sulla mixitè. Concetti già visibili ad Arcosanti e nel progetto Mesa City. In Soleri è presente fin dagli inizi, lo stretto legame con il tema della natura, infatti la fondazione Cosanti, ha per scopo non solo il miglioramento delle condizioni dell’uomo, ma anche la conservazione della natura, in quanto tutte e due le cose dipendono dalla creazione di città efficienti e umane. Quindi è possibile riallacciarsi all’affermazione esposta da Antonino Saggio nell’capitolo del libro “Universo Soleri” che definisce l’architetto Soleri come “uomo contro”. Infatti, uomo contro sta proprio nel significato di una persona che si dedica alla scoperta di un modo diverso di fare un’architettura alternativa a quella accademica della sua epoca. Soleri si oppone all’automobile, per lui questo mezzo/strumento deve diventare com’era un tempo, oggetto di piacere, di svago e non un oggetto del quotidiano, per questo le distanze all’interno della città, devono essere ridotte. La conseguenza di questa visione dell’architettura “soleriana”, porta alla concentrazione e alla densità di poche “architetture-città”.