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DIARIO DI DORBO

QUARTO CICLO- Masse, collisioni, traiettorie. La creazione della tridimensionalità. Estrusioni, Rotazioni, Operazioni booleane

Frank Owen Gehry. Masse, traiettorie e collisioni

Gehry è un architetto dei volumi e delle masse, quindi ha un approccio volumetrico (3D) alla costruzione; un mondo che si basa sulla manipolazione dei volumi. Gehry è importante anche per il suo studio, che agli inizi degli anni ’90 diventa importante per la lavorazione sulle Nurbs, descrizione di forme complesse e curvilinee tramite equazioni matematiche. Infatti, i primi progetto sono stati realizzati attraverso “katia” (programma base BIM). La sua generazione rimane pre-CAD, con un’immaginazione che viene prima dello strumento.
Gehry è primariamente è architetto tridimensionale, delle masse a differenza di Eisenman che è un architetto planare del mondo vettoriale.
Gehry a cominciare ad una certa fase della sua carriera ha preso di petto il mondo dell’information technology, tanto da aver formato un gruppo che si chiamava “Gehry technology” che offriva e offre servizi altamente specializzati nel CAD.

Il paesaggio mentale di Gehry è il negozio di ferramenta del nonno, questa è una chiave fondamentale. Lui si chiama Frank Owen Gehry, Owen è il cognome di un pensatore, industriale, socialista del 800 “illuminato”, è suo nonno è appunto una persona che ha un ferramenta. Lui parte da un modo molto popolare a Toronto da una famiglia ebrea, lui è soprannominato fisch perché puzza.

Nell’immediato dopo guerra la famiglia si trasferisce a Los Angeles e va a vivere nel centro città, luogo violento e degradato. Si sposa con una segretaria e riesce ad andare all’università, e si laurea alla metà degli anni 50 e lavora in un grande studio di Vittor Quel, dall’Austria e Los Angeles. Quindi lui comincia a lavorare in questo studio.

Poi fa un servizio militare, ma capisce di essere bloccato, quindi si traferisce in Francia per lavorare da un architetto di seconda classe. Nel 66 torna in America all’età di 33 e apre uno studio. Lezione basata su “verbi” che servono ad illuminare l’azione che fa Gehry nella sua carriera. I verbi sono sei.

ASSEMBLARE

Nella prima fase, parliamo del 1962, lui è legato al mondo degli artisti, mondo under ground, quindi in queste occasioni lui fa delle piccole opere, case per gli artisti, ovvero dei suoi amici. Un approccio di chiusura verso l’esterno, con riferimenti a Louis Kahn, si tratta di una specie di fortezza chiusa su due lati.

Esempio Casa Studio Danziger, Hollywood 1964-1965


Cosa succede nel 1978??

Succede una cosa, Gehry si azzera, stesso procedimento avviene sia Eisenman e Kahn. Gehry quindi fa una serie di scelte come, chiude lo studio e ricomincia da zero, va in analisi come gli altri due; l’altra componente è che divorzia e si risposa con una dipendente dello studio, parliamo della fine degli anni 70.

Lui ricomincia pensando all’ARTE, sia nel processo educativo e professionale questi spazzi vanno salvaguardati. Quindi un caposaldo da cui ricominciare è l’arte. Negli anni 60 in America l’arte vuol dire sostanzialmente dal suo vedere la Pop Art, è un arcipelago in cui ci sono tendenze diverse e stili diversi; all’estrema destra figura di Andy Warhol. Poi Gehry lavora con un altro artista Claes Oldenburg. Poi ce un’ala di approcci materico e assemblatore dell’arte, la logica dello scarto che diventa la nuova arte (Burri) a contrapposizione delle immagini pubblicitarie di Warhol. Questa è una fase fondamentale perché si ricollega al suo imprinting, dell’assemblare e girare per gli smorsi.

Gehry House

Cosi nasce un’opera simbolo che apre a questo mondo, una casa “Gehry house” che parte con un modo diverso di fare architettura. Questa casa è così importante perché??

Quando si vedono le piante di Gehry si capisce che è un professionista, anche se in questa fase di dedica a piccole abitazioni.

Poi realizza una casa poco più grandeà casa Spiller, Venice 1978-79

Casa Spiller, Venice 1978-79
Dal punto di vista organizzativo; la famiglia compra un lotto adiacente al mare. L’operazione interessante è che la casa è divisa in unità immobiliari, una casa più grande per il proprietario e una più piccola per un inquilino, permettendo quindi di affittarne quest’ultima per ripagarsi il mutuo. Ma la cosa molto forte di questa è la parola cheapscape, per dire paesaggio povero, (residuale), l’idea che l’architettura si sintonizza non con un paesaggio alto, e che si formalizza con un paesaggio povero; quindi per la prima volta un’architettura che trasforma il paesaggio della periferia, cosi nasce una nuova estetica.

Il mondo dello scarto, dell’assemblaggio, della periferia e della pop Art è stato influente per l’architettura compiuto con la parola cheapscape, concetto che attraversa questa idea.