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APPROFONDIMENTI

Lectio Magistralis - Caravaggio "dal basso verso l'alto". Antonino Saggio.


Noi crediamo che la vita vera di un artista si incarni nella pittura (vita al quadrato). La rottura della cornice in Caravaggio è un dettaglio che ha iniziato ad assumere una sorta di password per Saggio, tale concetto si ricollega alla prospettiva.

La cornice --> strumento, telaio prospettivo, ci permette di vedere da una finestra.

In Caravaggio invece si ha una “Rottura della Cornice”, ovvero vuol dire che esso rompe la vista prospettica, per giocare sul a prospettico. Infatti, esso rappresenta in tutta la sua vita tre finestre chiuse, le quali rompono la visione prospettica.

Esempio, Finestra “La vocazione di Matteo”, (1599-1600), Chiesa di San Luigi dei Francesi, Cappella Contarelli, Roma.


Nella “Canestra di frutta”, (1595-1596, Pinacoteca Ambrosiana, Milano), si ha subito la possibilità di notare un quadro a prospettico, ma un’altra particolarità sta nella sporgenza della canestra rispetto al tavolo, da qui si capisce che per Caravaggio esiste un “mondo in bilico”, espresso per la prima volta in questo quadro poi in altri. Un altro esempio di questo tema è il quadro San Matteo e l’angelo, Roma Chiesa di San Luigi dei Francesi.

“Canestra di frutta”, (1595-1596, Pinacoteca Ambrosiana, Milano)

La modernità è quella che affronta la crisi trovandola, tramite una nuova estetica. L’ultimo quadro citato ovvero San Matteo e l’angelo, esso viene inizialmente respinto per una serie di particolarità. Questo rifiuto in Caravaggio si manifesta come una crisi, che lo porta a dare una nuova risposta tramite un nuovo quadro. Ridipinge il quadro ma in modo diverso, ad esempio l’angelo è posto appeso in alto al soffitto dello studio, mentre Matteo è lo stesso modello di altri 15 quadri. Ma la particolarità/diversità di questo quadro rispetto al primo sta nella posizione che assume lo stesso Matteo, esso si trova in bilico su uno sgabello. Questo ci fa capire che siamo sempre in bilico tra una scelta e un’altra.

an Matteo e l'angelo, Roma Chiesa di San Luigi dei francesi

Quando si rompe lo spazio prospettico si crea lo spazio “Proscenio”, ovvero lo spazio dove sono posti i personaggi a teatro. Un esempio è il quadro “Morte della Vergine”, (1605-1606), Museo del Louvre, Parigi. In tale quadro la Vergine riprodotta ha come attrice Anna Bianchini, riprodotta anche in altri quadri. Qui è possibile ritrovare ancora il tema del mondo in bilico, come è possibile notarlo dal braccio della vergine. Ma la particolarità di tale quadro che porto poi al suo rifiuto fu il colore rosso della veste della Vergine.

Morte della Vergine”, Museo del Louvre, Parigi.

Lo strumento in Caravaggio non è un utensile, ma è qualcosa che mette in profonda crisi, creando un rapporto biunivoco, quindi bisogna capire fino in fondo tale strumento. Tramite Longhi possiamo capire che lo strumento di Caravaggio era la “macchina oscura”.

 Infatti, è certo che lui abbia due specchi uno piccolo e uno grande, ed un compasso, tramite essi lui realizza uno stupendo quadro, molto particolare, che si trova a Palazzo Madama (ad oggi sede del parlamento). “Giove, Nettuno e Plutone”, (1597), ​Casino di Villa Ludovisi, Roma.”

“Giove, Nettuno e Plutone”, (1597), ​Casino di Villa Ludovisi, Roma.”

Altra cosa importante di Caravaggio, lui dipinge ad olio, non fa affreschi.

Medusa Uffizi Firenze 1597--> donna

Medusa Uffizi Firenze 1597

La luce, non è la parola chiave di Caravaggio, ma lui inventa il “flash”, cattura l’attimo in cui il mondo cambia. Infatti, le sue scene sono illuminate non dalla luce ma da attimi. Esempio “La conversione di San Paolo”, ((1600-1601), Santa Maria del Popolo, Cappella Cerasi, Roma), San Paolo è sulla strada per Damasco, ha la sua illuminazione e anche il cavallo non capisce cosa succede. Quadri impostati sulla camera oscura.
Caravaggio è veramente un regista, prende gli attori veri e decide come posizionarli per creare una visione impresa diretta, creando l’attimo che conta.

“La conversione di San Paolo”, ((1600-1601), Santa Maria del Popolo, Cappella Cerasi, Roma"

Le mani, Caravaggio è DIGITALE, in questa sua nuova idea, le mani, le tensioni, i gesti si vanno a consolidare. A differenza dei quadri antiche dove dominava il corpo. Ma Caravaggio condensa proprio nelle dita la potenza, esempio la morte di Orsola.
Ma anche nella chiamata di Matteo è presente questo gioco di mani, dio indica Matteo e lui si indica a sé stesso. “La vocazione di Matteo”, (1599-1600), Chiesa di San Luigi dei Francesi, Cappella Contarelli, Roma.

“La vocazione di Matteo”, (1599-1600), Chiesa di San Luigi dei Francesi, Cappella Contarelli, Roma."

Un altro esempio è la resurrezione di Lazzaro, metà vivo e metà morto, con una mano alta e una no. La resurrezione di Lazzaro”, (1608-1609) 380 × 275 cm, Museo Regionale, Messina.

La resurrezione di Lazzaro”, (1608-1609) 380 × 275 cm, Museo Regionale, Messina.

Dal basso verso l’alto, “Madonna di Loreto o Madonna dei Pellegrini”, (1603-1606), Chiesa di Sant’Agostino, Cappella Cavalletti, Roma. Composizione dal basso dei piedi dei pellegrini fino alla madonna di Lena. Per capire questo quadro bisogna soffermarci prima sulla iconografia della Madonna di Loreto, il pittore Annibale Caracci, dove rappresenta la casa della madonna trasportata volando da degli angeli, dalla Palestina a Loreto, composizione dall’alto verso il basso.

Quindi Caravaggio fa un’invenzione dal basso verso l’alto, utilizzando attori veri. Maria=Lena, Bambino= bambino vero, ma grande.

Qui è presente l’invenzione della modernità, ovvero la sineddoche, rappresenta la casa semplicemente tramite lo spigolo della porta aperto. Questo concetto è sulla scia di un mondo dogmatico, mondo che vuole guardare attraverso strumenti nuovi, come il telescopio di Galileo. <<io non aspetto un dogma, io studio analizzo e calcolo>>, movimento inizio 1600 in Italia.

“Madonna di Loreto o Madonna dei Pellegrini”, (1603-1606), Chiesa di Sant’Agostino, Cappella Cavalletti, Roma."

Sia per architetti e pittori Borromini è l’architetto che ribalta l’idea della costruzione “una sopra all’altra” (idea Rinascimentale), per un mondo che avvolge, abbraccia lo spazio dal basso verso l’alto. Mondo che si affaccia a quello di Caravaggio.